Diario occulto di Cornard, Cacciatore del mistero - 

Conrad stringeva i pugni sul guinzaglio, tirando i cani più vicino a lui. C'erano cinque cacciatori e due cani nel suo gruppo, una forza da non sottovalutare in qualsiasi altra circostanza. Eppure, in quelle camere scure e umide, piene di statue innaturali, non poteva fare a meno di sentirsi sopraffatto da un senso travolgente di pericolo. Fortunatamente i due fedeli cani lo rassicuravano un po'.

Eckhart fece loro un segno di continuare a muoversi. Era un uomo alto e robusto, con una lunga barba e occhi ghiacciati. Era un uomo di poche parole, principalmente ordini, che il gruppo di caccia seguiva senza domande.

Dopotutto, li aveva guidati al successo in molte pericolose battute di caccia, e ogni sua cicatrice poteva essere ricondotta a un trofeo sulla sua cintura. Il gruppo si avvicinò a un enorme arco ed entrò lentamente in una stanza enorme. C'era una luce malata che emanava dalla pietra in questo luogo, mettendo in evidenza le forme orribili delle pareti storte, dei piedistalli con idoli d'oro e, al centro della camera, una lastra di pietra polverosa, coperta da inquietanti simboli, posata su una piattaforma quadrata: un altare antico.

”Siamo ricchi!” sussurrò Conrad mentre lui e gli altri si precipitavano verso le statuette d'oro. Eckhart sembrava non interessato agli idoli, si diresse dritto verso l'altare, ma quando raggiunse la lastra di pietra vide qualcosa e i suoi occhi si strinsero.

Fischiò al gruppo di fare silenzio. Tutti si fermarono istantaneamente. Dall'altro lato dell'altare, un corpo poggiava contro la pietra, morto da poco. Il collo era strappato. Poi, i cani cominciarono ad abbaiare. Conrad tirò il guinzaglio, i suoi occhi scorrevano nel buio. Un suono cominciò a echeggiare dai corridoi lontani. Un ronzio, come un sussurro remoto. Uno dei cacciatori si inginocchiò con l'orecchio per terra mentre gli altri preparavano le armi e rapidamente allestivano trappole, come una macchina ben oliata.

“Nessun passo!” disse il cacciatore alzandosi da terra. Eckhart fissò il cadavere di fronte a lui cercando qualsiasi indizio su ciò che stava per abbattersi su di loro. Fu allora che notò che nonostante la ferita aperta, c'era poco o niente sangue sul collo e sugli abiti della vittima.

Si voltò verso gli altri mentre il suono di innumerevoli battiti d'ali si avvicinava:
“Vampiri!” gridò.
 

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