Ferro nell'oscurità_Altar of the Dead Gods
Finalmente!" pensò l'Inquisitore mentre osservava il ritorno dell'esploratore.
L'odore ammuffito di quei corridoi sepolti e umidi stava iniziando a mettere alla prova la sua già scarsa pazienza.
"Vostra Eccellenza! È stato... È stato terribile! Per la santa luce..." disse l'uomo, ansimando. Era pallido, tremante, i suoi occhi si muovevano freneticamente in ogni direzione. L'Inquisitore repressa il disgusto per una tale mancanza di volontà. Si chiese se dovesse tollerare la presenza di questo codardo, poi si ricordò che aveva ancora bisogno di raccogliere ulteriori indizi dall'esploratore."Calmati, figlio mio," disse con fermezza, alzando la mano. "Ora parla chiaramente. Hai seguito il fuggitivo? Dove si trova?" "Io... lo ho fatto, Eccellenza... Era facile seguirlo..." "Certo che lo era... l'ho interrogato io," pensò l'Inquisitore, che stava per perdere la pazienza. Poi, con voce severa e imperiosa, chiese nuovamente: "Allora, dov'è il fuggitivo?"
"È nella grande sala avanti, quella dopo la statua con tre pupille. Avevi ragione, Eccellenza, è corso dai suoi compagni non appena l'hai liberato!" L'Inquisitore insistette: "C'era l'evocatore con loro?" L'esploratore deglutì con la gola secca, grattandosi nervosamente un braccio con le unghie sporche. Annui. Un sorriso impercettibile si fece strada sul volto severo dell'Inquisitore. "Perfetto!" esclamò con una smorfia. "Hai fatto bene, figlio mio. Tua moglie verrà rilasciata non appena torneremo in superficie." "Grazie, Eccellenza! Grazie!" L'uomo si prostrò dinanzi all'Inquisitore, con la testa bassa a sfiorare terra. "Ermenerich!" gridò l'Inquisitore. "Prepara i tuoi uomini e le torce! Bruceremo quei vili apostati e i loro idoli! Questo mondo sarà purificato dalla loro ripugnante presenza."
L'ordine dell'Inquisitore era indirizzato a un imponente cavaliere che attendeva nelle vicinanze, pazientemente. L'uomo corazzato annuì leggermente, riconoscendo il comando dell'Inquisitore. Il freddo metallo tintinnò, seguendo il movimento della sua testa: simboli sacri e reliquie penzolavano dal suo fianco destro, mentre alla sua sinistra era infoderata una enorme spada bastarda. Il cavaliere fece poi cenno a un gruppo di uomini robusti. Erano per lo più contadini, armati solo d'armi improvvisate e odio per l'ignoto. Se l'Inquisitore avesse fatto a modo suo ognuno di loro sarebbe stato bruciato su un palo per un peccato o per l'altro, ma ora aveva bisogno di pedine da sacrificare nell'imminente confronto.Un terribile urlo e uno scricchiolio sanguinolento echeggiarono in lontananza dalle profondità oscure del Tempio. "Eccellenza, non dovete entrare là dentro! È terribile! È così terribile! Troppo pericoloso!" Piagnucolò l'esploratore raggomitolandosi in un angolo. L'Inquisitore si voltò verso di lui, un'espressione torva sul volto: "Stai dunque insinuando che un inviato della santissima inquisizione non sia degno di estirpare quei peccatori? Ricorda, contadino, la tua utilità ha fatto il suo corso! Faresti meglio a frenare la lingua se non vuoi che ti venga strappata via!" Detto questo si precipitò in avanti con i suoi cavalieri, la torma e le torce che illuminavano le scale che conducevano in profondità.
Quando l'esploratore venne lasciato solo, si guardò intorno e si alzò lentamente. Un'ombra attendeva pazientemente nel buio di quelle tenebre. L'uomo le si avvicinò e poi sussurrò:
"Dite al padrone che stanno arrivando."
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