Dietro le Quinte di Altar of the Dead Gods: Un'intervista Esclusiva con gli Autori e l'Editore, Pwork Wargames
Altar of the Dead Gods è il primo gioco targato Pwork Wargames a vedere la luce. Ideato e realizzato da Paolo Boracchi e Michele Finelli, dopo attenti playtest a livello amatoriale è stato acquisito dall’azienda italiana per un upgrade completo e una distribuzione su suolo italico e internazionale. Paolo Bertoncini, come direttore creativo di Pwork Wargames, ha curato personalmente il progetto grafico e l’impaginazione del manuale, per rendere ancora più impattante e immersiva la lettura delle regole, dell’ambientazione e soprattutto fornire un visual delle differenti warbands.
Ma non perdiamo altro tempo e passiamo alle domande!
Altar è il primo gioco di Pwork Wargames. Come nasce questa cosa?
Pwork: molti pensano che facciamo solo game mats, mentre abbiamo molti progetti nel cassetto, tra cui anche diversi giochi. Altar è un gioco che tenevamo d’occhio da tempo. A farci decidere definitivamente che era maturo è stato Mattia, un nostro dipendente che ha anche un canale, Wargame per Passione. Abbiamo provato Altar, riprovato, letto e riletto il manuale. è scoccato il colpo di fulmine. Quando abbiamo incontrato gli autori ci siamo subito piaciuti. Loro avevano bisogno di noi e noi di loro. Siamo certi che da questa unione nasceranno grandi progetti e soddisfazioni.
Paolo e Michele: Altar of the Dead Gods è nato come un gioco skirmish autoprodotto a tema Cosmic Horror. All’inizio avevamo ambizioni molto modeste, ma Altar ha avuto un ottimo riscontro nell’ambiente dei wargames, tanto da attirare l’attenzione di Pwork Wargames. La casuale compatibilità tra il regolamento, i componenti di gioco e le capacità tecniche di Pwork Wargames hanno subito dato origine ad un mix esplosivo! La collaborazione è nata in modo assolutamente naturale, mettendo insieme passioni e ricordi. I giorni di Lucca ci hanno dato tante soddisfazioni: Gli dei oscuri sembrano guardarci con interesse, che questo sia un bene o meno, lo scopriremo presto...
Altar verrà distribuito in Italia e anche all’estero?
Pwork: il gioco è stato presentato in anteprima a Lucca Comics & Games 2023 qualche giorno fa (inizio novembre), con il manuale in italiano. Si tratta di un gioco veloce e dinamico che potrà essere facilmente apprezzato da un ampio pubblico. Il lancio ufficiale è previsto per dicembre, sia in Italia (in italiano) che per l’estero (inizialmente in lingua inglese); il manuale sarà affiancato dal mat di gioco, dagli elementi scenici e dai tokens.
Altar of the Dead Gods (AotDG). Cosa intendiamo esattamente con ambientazione di ispirazione lovecraftiana e grimdark?
Paolo e Michele: AotDG è fortemente influenzato dalla letteratura di H. P. Lovecraft, con le sue divinità antiche ed aliene ed il terrore che esse generano. Lovecraft è uno dei nostri autori preferiti ed è stato quasi naturale per noi creare una ambientazione che vi si ispirasse! L’atmosfera che abbiamo voluto inserire nasce esplicitamente da un racconto di Lovecraft “Il Caso di Charles Dexter Ward”. Per noi l’aspetto grimdark di AotDG sta nei personaggi controllati dai giocatori, raramente eroi possenti senza macchia e senza paura, bensì umani pieni di difetti ed emozioni grezze. La follia pervade ogni momento, l’ignoto fa paura, ma anche attrae perché in esso sono celati tesori... E mostri terribili. La cosa però non impedisce a nessuno di entrarvi...
Questa vicinanza alla dimensione umana rende ancora più terrificante il ciclopico e misterioso Tempio Sepolto, dove il gioco si svolge!Quante e quali warbands potranno essere giocate?
Paolo e Michele: al momento ci sono 6 fazioni tra cui scegliere: Cacciatori, Cultisti, Streghe del Sangue, Vampiri, Pellegrini della Chiesa, e Valzer Decadente. Ciascuna ha regole proprie ed uno stile di gioco unico, dalla warband più leggera e letale, a quella più corazzata ed inesorabile! Già con le sei presenti nel manuale avrete di certo tanto materiale su cui lavorare per prepararvi alla vostra prima missione nel Tempio Sepolto!
AotDG è un gioco skirmish. Diteci di più di come funziona una partita tipo, in quanti si gioca e qual’è lo scopo della partita.
Pwork: due giocatori si affrontano su una plancia divisa in caselle (dimensioni circa 80x55 cm) per la conquista di relique perdute e il controllo di antichi altari. I due contendenti creano ciascuno una banda composta da 7 modelli e la schierano alternando i propri pezzi sul campo da gioco, a quel punto si affrontano attivando un modello a testa. Durante l’attivazione un modello può muoversi, combattere tirando i dadi, raccogliere tesori e svolgere azioni uniche della propria fazione per fare più punti dell’avversario prima dello scadere del quarto turno (fine partita).
Quanti scenari saranno presenti nel manuale? Sono rigiocabili? Si può giocare anche in solitaria?
Pwork: gli scenari attualmente presenti sono 5, variano per posizionamento degli elementi sul campo e per varianti di missione che rendono il gioco sempre diverso. Attualmente una modalità da giocare in solitario non è presente: bisogna contendersi il controllo del Tempio Sepolto con un avversario!
Da playtest dicono che le partite siano serrate e veloci. Quanto dura più o meno una partita e quanto dura il setting?
Paolo e Michele: Il setting è rapido, non più di 5 minuti dato che la mappa della missione aiuta a posizionare tutti gli elementi in modo preciso. Una partita dura tra i 45 minuti ed 1 ora, la preparazione del tavolo di gioco è velocissima, ogni giocatore ha solo 7 modelli ed il campo (a caselle) è approntabile in un istante! Ci tenevamo che si potesse arrivare subito all’azione senza investire troppo tempo in preparativi superflui. Ah, se vi dice male (o anche bene), una partita potrebbe finire anche molto prima!
E’ un sistema di gioco accessibile anche per chi non è esperto per questo generi di giochi?
Pwork: è stata questa la prima sensazione una volta provato il gioco, veloce ed accessibile sono le parole che ci vengono subito in mente. Le regole sono semplici e in poche azioni divengono subito chiare anche per chi non è abituato a muovere un modello su una plancia di gioco. Inoltre ogni fazione è munita di una lista d’esempio per chi vuole iniziare subito a giocare senza perdere tempo a studiarsi i diversi personaggi.
A questo punto vi chiedo per i veterani se l’aspetto di tattica e sfida è interessante.
Paolo e Michele: Credo sia la componente che vi sorprenderà di più. Le regole sono studiate per essere immediatamente assimilabili, per chi poi è abituato a giocare saranno comprese da subito. La parte di tattica e sfida è data dal fatto che ogni fazione ha vantaggi e punti deboli e sta al giocatore che decide di usarla come approfittare di entrambi. La distribuzione delle reliquie, il controllo dell’altare, oltre alle eventuali regole speciali della missione, ognuno di questi aspetti contribuirà ad aggiungere profondità al gioco. Le regole, seppur semplici da apprendere, mostrano molta profondità all’atto pratico e ricompenseranno i giocatori più attenti e scaltri!
Usciranno altre warbands o espansioni nel futuro?
Pwork: ci piace pensare che il 2024 sia l’anno di Altar of the Dead Gods. Paolo e Michele sono vulcanici, e in effetti abbiamo parecchi progetti legati a questo gioco. Qualcuno ha parlato di campagne, nuove warbands o nuovi scenari?
Il gioco è costituito semplicemente dal manuale? Cosa mi serve per giocare? posso usare le mie miniature o devo comprarne di specifiche?
Pwork: L’unico materiale di cui è necessario l’acquisto per giocare è il manuale. Ovviamente il gioco ha bisogno di essere intavolato con materiali fisici che permettano ai giocatori di poter affrontarsi in una partita. Chiunque abbia intenzione di giocare ad AotDG necessiterà anche di: una plancia di gioco, dei muri di gioco, degli obbiettivi, dei dadi a 6 facce e (ovviamente) dei modelli. Presto sarà possibile acquistare sul nostro store anche la plancia di gioco e degli elementi componibili in mdf per poter giocare ma è bene specificare che nel manuale è presente una sezione per autoprodursi questi elementi con delle linee guida per le dimensioni in modo da non essere costretti ad acquistare nulla se non per comodità di gioco.
Il gioco è “miniatures agnostic”, i giocatori possono utilizzare qualunque tipo di miniatura preferiscono o che ritengono adatta alla propria warband.
Perchè dovrei provare Altar?
Paolo e Michele: Perchè è un gioco veloce, leggero ma estremamente tattico, che ti permette di dare nuova vita a modelli che già hai nella tua collezione o di creare la warband che hai sempre sognato in pochissimo tempo, adatto a tutti, sia ai novizi che ai veterani!
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